NVME: facciamo chiarezza – Tier List e Specifiche [2024]

Nell’articolo “Storage: Hard Disk, SSD ed NVMe” ho già parlato, brevemente, degli SSD NVMe, consigliando anche alcuni modelli, ma non sono sceso a fondo nei dettagli. Ovvero, perché gli NVMe sono ormai uno standard nei PC moderni? E, soprattutto, come si fa a capire quale modello preferire? Con questo approfondimento voglio, quindi, gettare le basi che vi permetteranno di prendere una decisione consapevole durante l’acquisto di un nuovo NVMe.

NVME Kingston Fury Renegade

Kingston Fury Renegade

Partiamo da un presupposto: come per tutti i componenti di un PC, non esiste un marchio in particolare che fa le cose “meglio” degli altri. Non voglio, pertanto, far passare tramite questo articolo un ulteriore bias che può far pendere l’ago verso una serie di prodotti o un’altra, ma cercherò di essere il più oggettivo possibile e far parlare direttamente ai dati. Vedremo, infatti, come le piattaforme sulle quali si basano gli NVMe possono essere comuni tra i brand e tra i modelli di uno stesso brand, e che molto dipende soprattutto dalle componenti interne all’NVMe stesso e dai firmware.

Cos’è un NVME?

L’NVMe, che sta per Non-Volatile Memory Express, è un tipo di protocollo ideato per accedere a memorie di tipo non volatile tramite l’utilizzo del bus dati del PCI Express.

L’utilizzo di quest’ultimo permette di sfruttare la bassa latenza e le caratteristiche di parallelizzazione tipiche di una memoria a stato solido, come quelle di un classico SSD, il che va ad impattare pesantemente sulle prestazioni globali rispetto all’utilizzo del vecchio protocollo AHCI tramite interfaccia SATA, comumenente associato agli SSD e agli HDD.

NVME Crucial T700

NVME Crucial T700 PCIe Gen5

Le operazioni che consentono alla memoria degli NVME di performare in maniera così avanzata sono eseguite all’interno di un controller integrato, il quale può essere compatibile con una particolare revisione del protocollo NVME stesso. Ad oggi, la specifica è arrivata alla revisione 2.0c. Alcuni modelli NVME 2.0 sono già in commercio, come i PCIe 5.0 Corsair MP700, Crucial T700 o Sabrent Rocket 5, per citarne alcuni.

Le velocità in gioco sono alte, molto più alte di un vecchio SSD SATA, che era limitato a quel bus dati che, teoricamente, poteva raggiungere i 600MB/s in lettura/scrittura. Difatti, i modelli di punta si fermavano a velocità reali nell’ordine di poco più di 550MB/s in lettura/scrittura. Dal loro canto, invece, gli NVMe hanno velocità nell’ordine delle svariate unità di GB/s.

Gli attuali modelli Gen4, basati sull’utilizzo del bus dati del PCIe 4.0 su 4 linee (quindi PCIe 4.0 x4), possono raggiungere velocità nell’ordine dei 7GB/s in lettura/scrittura. Ci si spinge ancora oltre con i Gen5 (PCIe 5.0 x4), i quali toccano, per ora, punte anche di 14GB/s in lettura e 12GB/s in scrittura, come i modelli basati sull’ultima iterazione del controller Phison E26 (vedi il modello Max14um, ndr).

Com’è fatto un NVME?

ADATA XPG SX6000 LITE

Sotto il cofano di un NVME ADATA XPG SX6000 LITE

Rispetto alla vecchia interfaccia SATA, i dispositivi NVME utilizzano il connettore M.2. Introdotto 11 anni fa per rimpiazzare il vecchio connettore mSATA, il connettore M.2 permette ai dispositivi compatibili di comunicare direttamente con il bus del PCI Express. Il connettore M.2, infatti, offre solitamente una connettività PCIe x4, quindi 4 linee, e ad oggi siamo arrivati fino alla revisione 5.0 grazie, appunto, al PCIe 5.0 (infatti i dispositivi compatibili vengono chiamati anche SSD NVME “Gen 5“, ndr).

SLOT M.2 NVME di una Asus PRIME B650-PLUSSLOT M.2 NVME di una Asus PRIME B650-PLUS

Sul connettore M.2, in base anche alle specifiche e alle personalizzazioni dei vendor, è possibile collegare non solo dispositivi come gli SSD NVMe, i quali funzionano nativamente a livello di interfaccia, ma anche dispositivi legacy su AHCI a livello logico di interfaccia (nella foto in alto, vediamo sulla sinistra i pin dell’NVMe che vanno ad inserirsi nel connettore M.2 posizionato sulla scheda madre, che può essere osservato sulla foto appena sotto, ndr).

Come recita l’articolo “Storage: Hard Disk, SSD ed NVMe“, la dimensione di un dispositivo NVMe può variare. Infatti, il connettore M.2, in base anche al layout della scheda madre dove è posizionato, può accogliere solo le seguenti lunghezze: 22mm × 30mm, 22mm × 42mm, 22mm × 60mm, 22mm × 80mm e 22mm × 110mm. Gli SSD NVME più popolari sono quelli da 22mm x 80mm, ecco perché, solitamente, si legge la sigla M.2 2280 (ad esempio, nella foto della B650-Plus corrisponde alla seconda filettatura partendo da sinistra, ndr).

Layout

WD_BLACK SN850X

Western Digital WD_BLACK SN850X, un SSD NVME Top Tier

Celle

Sul PCB di un SSD NVME, invece, trovano spazio alcuni componenti fondamentali, primo tra tutti la memoria a stato solido non volatile, basata su tecnologia di memoria flash NAND. Parliamo di un chip di memoria flash che ospita le cosiddette celle di memoria, le quali contengono a loro volta i singoli bit di informazione dei nostri dati.

Queste celle possono ospitare un numero variabile di bit, che, attualmente, va da 1 a 4 per cella di memoria, segmentando il mercato in celle, a salire, di tipo SLC (1 Bit), MLC (2 Bit), TLC (3 Bit) e QLC (4 Bit). Queste si differenziano per prestazioni, velocità e durabilità calcolata in cicli P/E (Program/Erase, ndr).

Le SLC sono considerate tra le più veloci, reattive e durature, ma molto costose e sono solitamente di piccolo taglio. Popolavano, infatti, i primi SSD Intel Optane, i quali usavano le celle SLC su tecnologia di memoria flash 3DX Point di Intel e Micron. Infatti gli Optane venivano usati o come dischi di sistema o come dischi di caching di piccola taglia da associare agli HDD, quando questi ultimi erano ancora dominanti in ambito storage.

Le MLC, invece, sono leggermente più lente, reattive e meno durature, ma anche meno costose e sono solitamente disponibili in tagli più grandi. Vengono comunemente usate negli SSD di fascia media. Le TLC, dal loro canto, offrono costi e performance simili alle MLC, ma sono disponibili in tagli molto più grandi, anche di 4 TB (sono anche tra il tipo di memoria flash più usata in commercio per via del buon rapporto prezzo/prestazioni e costo per GB, ndr). Infine abbiamo le celle QLC, le quali permettono di avere dispositivi dall’alta densità di dati. Difatti, non è difficile trovare SSD a livello consumer che toccano anche gli 8TB di archiviazione massima, come il Samsung 870 QVO.

Samsung 980 Pro

Samsung 980 Pro, un NVMe Gen4 di fascia alta

Semplificando il concetto base di questa tecnologia, i bit contenuti nelle celle corrispondono, nella realtà, a delle cariche elettriche che rappresentano, poi, i dati. Questo dato può essere scritto o letto. Fisicamente parlando, la carica elettrica tra la cella, e quindi le celle di dati stesse (dette anche “Floating Gate“, dove sono presenti in realtà i dati, o gli elettroni corrispondenti alla carica), sono separate e confinate da uno strato molto sottile di ossido di metallo semiconduttore, tipicamente biossido di silicio (SiO2), che può essere spesso anche solo pochi atomi!

È possibile leggere il dato all’interno delle celle senza oltrepassare la barriera d’ossido, semplicemente esaminando le proprietà elettriche della cella. Quando è carica, la cella (o il “Floating Gate”) è piena gli viene associato un valore binario di “0”, mentre quando non trattiene cariche è vuota, e gli viene associato un valore binario di “1”. Chiaramente, l’alternanza di 0 e 1 corrisponde ai dati salvati nelle celle.

Durante la scrittura, invece, una nuova carica elettrica deve passare attraverso questa barriera per terminare nella cella. Ogni qual volta che si oltrepassa la barriera d’ossido, quest’ultima si degrada leggermente. Si arriverà, quindi, ad un punto in cui la barriera non riuscirà più a trattenere la carica elettrica all’interno delle celle, facendole diventare inutilizzabili.

Pertanto, riusciamo ad inferire perché le SLC, rispetto alle QLC, hanno una durabilità più elevata: avendo solo la possibilità di trattenere 1 singolo bit per cella, rispetto ai 4 delle seconde, l’ammontare delle volte in cui le cariche devono oltrepassare le barriere d’ossido tra le celle durante le fasi di scrittura è di diversi ordini di grandezza minori.

Confronto tra le varie tecnologie delle celle di memoria flash NAND

Infatti, le celle SLC possono avere al massimo 2 stati (0 o 1), mentre le QLC fino a 16 (dallo stato vuoto, 0, fino allo stato di 15 cariche, quindi da 0000 a 1111). La differenza in costo e prestazioni, quindi, è presto detta: se per le SLC si può, al massimo, fare un check e una scrittura su 2 stati, l’aumentare dei check e delle scritture fino a 16 stati per cella fa sì che le performance calino di conseguenza da un lato (in pratica, il controller interno all’SSD lavora di più per portare a termine queste operazioni), mentre dall’altro si ha più capienza al netto di nessun cambiamento nella memoria NAND.

Questo spiega anche perchè una SLC, a parità di dimensioni, è sempre più costosa, perché andando verso QLC si ha un aumento di densità di dati salvati semplicemente per una questione di volume di spazio occupato. Durante il 2023 si è anche parlato di celle PLC, ovvero che permettono di salvare fino 5 bit per cella, per un totale di 32 stati, ma ancora non si hanno applicazioni concrete attualmente sul mercato tranne che una dimostrazione di Solidigm fatta insieme a Sk Hynix durante il Flash Memory Summit del 2022.

All’interno del chip di memoria, a loro volta, le celle sono sviluppate una sull’altra e possono essere, quindi, chiamate anche multistrato, dato che si basano esplicitamente su una tecnologia chiamata 3D NAND. Infatti in questi casi parliamo spesso di numero di “layer” associati alla memoria NAND interna ad un SSD. Ad esempio, una tipica memoria di tipo TLC all’interno di un Kingston KC3000, monta su chip a 176 layers fabbricati da Micron (con esattezza, il modello B47R, ndr).

Ne consegue che all’aumentare del numero di layer, più sarà densa la memoria. Ma quanti strati può avere una memoria NAND? Ad oggi, il colosso coreano SK Hynix ha annunciato memorie TLC a 321 layer, aumentando del 59% la densità delle loro precedenti memorie a 238 layer. Si spera di vedere i primi modelli funzionanti entro il 2025 (qui la fonte, ndr).

Quali sono i maggiori produttori di chip NAND flash? Sicuramente Samsung detiene una grande fetta di mercato, seguita a ruota da Kioxia, Western Digital, SK Hynix e Micron, i quali compongono i maggiori player mondiali nel campo della creazione di semiconduttori destinati allo storage.

Controller

L’altro componente fondamentale di un NVMe è il controller, il quale svolge un ruolo critico nell’ottimizzazione delle prestazioni. Questo componente gestisce tutte le operazioni di lettura/scrittura che vengono effettuate sulla memoria flash NAND.

Controller Phison-E18 equipaggiato sul Kingston KC3000

Controller Phison-E18 equipaggiato sul Kingston KC3000

La sua azione di traduzione efficiente delle richieste del sistema in operazioni sulla memoria flash è fondamentale per massimizzare la velocità di trasferimento dei dati. Il controller dell’NVMe, inoltre, eccelle nella gestione simultanea di numerose richieste di I/O, riducendo i tempi di latenza e migliorando la reattività complessiva del sistema.

Il controller contribuisce anche all’efficienza energetica, la quale è essenziale in contesti come dispositivi portatili o data center e, tramite l’utilizzo di algoritmi avanzati di gestione, è anche responsabile dell’usura della memoria flash.

Infatti il controller è in grado, grazie specialmente a questi potenti algoritmi di correzione degli errori, necessari per un corretto check degli stati delle celle e una corretta scrittura nelle stesse, di determinare sia la longevità vera e propria dell’NVME che le sue prestazioni.

Non a caso, più è in grado il controller di far fronte agli errori durante le fasi di lettura e scrittura dati sulle celle e più operazioni riesce ad eseguire in un dato momento (misurate in IOPS, ovvero il numero di operazioni di input/output effettuate al secondo), più l’NVME risulterà affidabile e veloce.

Sabrent Rocket 4 Plus

Il Sabrent Rocket 4 Plus

Nella pratica, il controller è un vero e proprio chip basato, solitamente, su architettura ARM, e può essere anche multi-core. Ad esempio, il Phison E-18, un famoso controller di NVME PCIe Gen4, è basato su un processore ARM Cortex R5 a 32Bit, associato da un CoXProcessor ed è compatibile col procotollo NVME 1.4.

Il suo consumo è veramente esiguo e viene stimato in pochi W (il Phison E-18 ne consuma appena 3!).

Nello specifico, il modello presente sul KC3000 mostrato in alto, è una sua versione di fascia alta a 5 Core (3 sul main core e 2 sul CoXProcessor) realizzato con un processo produttivo a 12nm di TSMC e che gira ad una frequenza di 1Ghz. Per fare un confronto, è lo stesso controller del Corsair MP600 Pro e del Sabrent Rocket 4 Plus.

I principali produttori di controller sono Phison, come già menzionato sopra, al quale si aggiungono sicuramente Innogrit e Samsung. Esistono, poi, altre varianti proprietarie, come quelle di Western Digital, ma sul mercato esistono e sono molto presenti anche Micron, SMI e Realtek, per citare i più famosi. Tutt’oggi, Phison detiene alcuni record di velocità, specialmente nel settore degli NVMe Gen4 e 5, grazie ai suoi controller E18 ed E26. Per fare un confronto tra i due, il primo permette velocità di lettura/scrittura sequenziale superiori ai 7.4 e 7 GB/s, per un valore massimo di IOPS di circa 1.000.000, mentre il secondo permette di superare tranquillamente i 10GB/S con valori di IOPS superiori a 1.4000.000.

DRAM

L’altro componente fondamentale è sicuramente la DRAM. Sì, all’interno di un SSD NVMe può esserci anche un chip di memoria RAM che viene utilizzato per vari scopi.

Primo tra tutti come cache. Un SSD NVMe può usare una porzione della DRAM come cache per migliorare la velocità di lettura e scrittura del dispositivo. Questa cache permette di memorizzare temporaneamente i dati più frequentemente utilizzati, riducendo così i tempi di accesso e aumentando le prestazioni complessive.

Samsung 980 Pro DRAM CHIP

Il chip DRAM del Samsung 980 Pro. A sinistra, il controller Samsung Elpis

L’uso della cache risulta comodo anche come buffer di lettura e scrittura. L’NVMe, ad esempio, durante le fasi di scrittura può iniziare ad immagazzinare le porzioni di dati in arrivo prima nella DRAM, e poi il controller sarà preposto a smistarle nelle celle. Di conseguenza, all’utente finale questa operazione risulterà estremamente veloce e fluida.

Ma ci sono ancora altri utilizzi che reputo principali e che fanno l’uso della DRAM cruciale all’interno di un NVMe, ovvero il cosiddetto Wear Leveling, la Garbage Collection e il posizionamento della tabella di mapping del disco.

Gli algoritmi di Wear Leveling vengono processati dal controller con l’ausilio della DRAM, e permettono all’NVMe di distribuire equamente i cicli di scrittura e cancellazione su tutte le celle di memoria NAND. Questa pratica aiuta ad aumentare la durata complessiva dell’SSD distribuendo uniformemente l’usura su tutte le regioni di memoria, impedendo così l’esaurimento prematuro di alcune celle.

Nella Garbage Collection, invece, la DRAM viene sfruttata per le operazioni di pulizia e consolidamento dei dati non utilizzati o obsoleti sul disco. La DRAM permette, quindi, una gestione efficiente di queste operazioni, aiutando a liberare spazio sulla memoria NAND e a mantenere alte le prestazioni complessive dell’NVMe.

E infine, posizionando la tabella di mapping del disco nella DRAM, l’NVME riuscirà ad avere tempi di latenza nell’interrogazione dei dati presenti all’interno delle celle in una maniera pressoché istantanea, migliorando i tempi di primo accesso e ottimizzando tutte le operazioni di I/O sul disco.

Silicon Power UD90

Uno dei più famosi SSD NVME DRAM-Less, il Silicon Power UD90

Chiaramente ne consegue che un SSD NVMe senza DRAM (o DRAM-Less, come si suol dire, ndr) dovrà trovare altri modi per effettuare tutte queste operazioni.

Facciamo un esempio concreto: non avendo una cache integrata basata su DRAM, in un NVMe DRAM-Less i dati verranni richiesti andando ad interrogare il disco e la cella usando una tabella di mapping o salvata direttamente in una porzione di memoria NAND stessa e usata a tal scopo, o presente all’interno del cosiddetto HMB (Host Memory Buffer), che è una porzione di memoria RAM di sistema utilizzata al posto della DRAM integrata che, in questo caso, è mancante. Anche il trasferimento dati vero e proprio, non passando attraverso una cache DRAM ma attraverso l’HMB e, solitamente, una cache SLC sul disco, viene rallentata o saturata più velocemente di una DRAM, rallentando letteralmente tutto il processo.

Queste pratiche aumentano la latenza e un’eventuale scrittura dati risulterà più lenta perché gli stessi non verranno bufferizzati nella DRAM, ma andranno processati dal controller che dovrà, poi, insieme all’HMB, scriverle poi nelle celle, passando, quindi per un buffer dati più lento. Questo aumenta anche il carico di lavoro del controller e il numero di IOPS necessari allo svolgimento dell’operazione.

Questo comporta che le celle verranno degradate di più rispetto ad un NVME con DRAM, avendo come risultato, quindi, una longevità ulteriormente ridotta.

Tutto ciò, però, non significa che gli NVME DRAM-Less siano da evitare. Anzi, dato che la mancanza di DRAM integrata e anche l’utilizzo di controller mediamente meno performanti dei modelli di punta vanno ad abbassarne i costi totali, sono da preferire quando si è in cerca di una memoria capiente e allo stesso tempo molto veloce. Questo è possibile perché la densità di memoria dei chip montati su questi dischi è identica a quelli di fascia alta, pertanto si avranno modelli sul mercato con la stessa capienza ma anche al costo del più del 30% in meno rispetto ai modelli di punta.

Difatti, proprio per questi motivi, è molto comune vedere build con doppio NVMe, di cui uno ad alte prestazioni con DRAM e di taglia media come disco di sistema, accompagnato da un NVMe DRAM-Less più capiente come disco di archiviazione (ad esempio, una combo 500GB + 2TB o 1TB + 2TB, ecc). È anche la configurazione di base consigliata da Assemblo Computer!

Cosa differenzia le performance?

Western Digital SN580

Un esempio di SSD NVMe Entry-Level, il WD Blue SN580

La combinazione di fattori da osservare è chiaramente la sommatoria delle caratteristiche di controller (più importante) + dram + memorie. La qualità e la velocità di tutti e 3 i fattori è direttamente proporzionale alla fascia di prezzo. Un buon numero dei modelli presenti nel mercato verranno elencati nella Tier List più sotto, ma possiamo delineare alcune regole base.

Se l’NVME monta uno tra questri controller, allora è quasi sicuramente un modello di fascia bassa, o Entry-Level:

  • InnoGrit IG5216
  • Phison E12C
  • Phison E12S
  • Phison E13T
  • Phison E15T
  • Phison E19T
  • Phison E21T
  • Realtek RTS5763DL
  • Samsung Pablo
  • SMI SM2260
  • SMI SM2263
  • SMI SM2263XT
  • SMI SM2263XTV
  • SM2267XT
  • Western Digital (modello proprietario)

Sono solitamente Controller che lavorano senza DRAM e col metodo dell’HMB. Per citarne alcuni, abbiamo sicuramente il Samsung 980 liscio, il Silicon Power UD85, il Western Digital SN580 o il Corsair MP600GS. Da tenere a mente, però, che alcuni di questi controller, se associati a DRAM o a memorie NAND di fascia più alta, possono essere presenti anche in fasce più alte.

Alcuni sono associati anche a DRAM, come quelli montati sugli ADATA SX7000, il Kingston A2000 o il Kioxia Exceria (parliamo, quindi, di NVMe PCIe 3.0 x4).

Le velocità di questi modelli spaziano dagli 2000/1700MB/s in lettura/scrittura, ai 5000/4000MB/s dei modelli di punta come il Western Digital SN580 o il Corsair MP600GS menzionati sopra, che sono degli NVMe PCIe 4.0 x4.

Sabrent Rocket 4.0

Un buon NVMe Gen4 Mid-Range con DRAM, il Sabrent Rocket 4.0

Se l’NVME monta uno tra questri controller, allora è quasi sicuramente un modello di fascia media, o Mid-Range:

  • Cepheus II
  • InnoGrit IG5220
  • Marvell 88SS1092
  • Marvell 88SS1093
  • Maxio MAP1202
  • Micron DM01B2
  • Phison E12S
  • Phison E15T
  • Phison E16
  • Phison E27T
  • Realtek RTS5762
  • Samsung Phoenix
  • Samsung Polaris
  • SMI SM2262
  • SMI SM2262EN
  • SMI SM2267
  • SMI SM2269XT
  • TenaFe TC2200
  • Western Digital (modello proprietario)

Qui la situazione inizia a cambiare, perché c’è una presenza più massiccia di modelli che si appoggiano alla DRAM.

Anche qui, però, abbiamo modelli DRAM-Less che usano il metodo dell’HMB, tra i quali spiccano sicuramente il Gigabyte Gen4 Aorus 5000E, il Lexar NM760, i Silicon Power US75 e UD90, il Team MP44L e il WD SN770.

Non fatevi ingannare, perché questi modelli, nonostante non abbiano DRAM, riescono a performare molto bene, con picchi in lettura/scrittura sequenziale che superano anche i 5GB/s e buoni tempi di latenza media.

Tra quelli con DRAM, invece, spiccano sicuramente il Corsair MP600 liscio, il Crucial P5, il Patriot Viper VPN110, il Sabrent Rocket 4.0, il Samsung 970 EVO Plus, il Seagate Barracuda 520, il Team Cardea Zero Z440 o il WD SN750.

Kingston Fury Renegade

Un esempio di un ottimo Top Tier su PCIe 4.0 x4, il Kingston Fury Renegade

Se, infine, l’NVME monta uno tra questri controller, allora è quasi sicuramente un modello di fascia alta/altissima, o Top Tier:

  • Aries
  • InnoGrit IG5236
  • Micron DM02A1
  • Phison E18
  • Phison E25
  • Phison E26
  • Samsung Elpis
  • Samsung Pascal
  • SMI SM2262EN
  • SMI SM2264
  • SMI SM2508
  • TenaFe TC2201
  • Western Digital (modello proprietario)

Qui la situazione si trasforma ulteriormente, andando ad includere esclusivamente modelli con DRAM e anche PCIe 5.0 x4.

Tra i modelli PCIe 4.0 x4 di questa fascia, spiccano sicuramente l’ADATA S70 Blade, i prodotti della linea Corsair MP600 Pro, il Crucial P5 Plus, i Kingston KC3000 e Fury Renegade, il Sabrent Rocket 4 Plus, il Samsung 980 Pro, il Team Cardea A440 Pro e il WD SN850x.

Crucial T700

Tra i più veloci SSD NVMe su PCIe 5.0 x4, il Crucial T700

Tra i PCie 5.0 x4, invece, c’è bisogno assolutamente di menzionare i vari Corsair MP700 e Crucial T700, passando per l’MSI M570 e il Seagate Firecuda 540. Parliamo di modelli di fascia altissima in grado di superare abbondamente i 10GB/s in lettura/scrittura sequenziale!

Cose da sapere

Prima di elencare i modelli e dividerli per tier, parliamo di alcuni aspetti fondamentali da conoscere sugli SSD NVMe.

Velocità

Primo tra tutti la velocità pubblicizzata. Ciò che dobbiamo sapere è che la velocità che vediamo mostrata sulle confezioni degli NVMe, o la velocità di lettura/scrittura riportate anche in alto in questo articolo, è sì veritiera, ma è da intendersi come una sorta di valori ideali che nel mondo reale verranno rispettati solo a determinate condizioni. Pertanto, parliamo di valori dati in un’ottima puramente di marketing.

Scendendo nel dettaglio, i valori ideali che vengono mostrati sulle confezioni o sulle pagine prodotto dei produttori fanno riferimento a quelli che l’NVME mostrerebbe, solitamente, quando lavora su cache. Quello che succede, poi, è che le prestazioni nel mondo reale ed effettive del dispositivo possono essere fraintese proprio a causa di questa pratica di marketing.

Questo significa che il comportamento di un NVMe in casi di grande carico di lavoro, dove le tecniche di gestione della profondità della coda delle operazioni e il threading, nonché il numero di IOPS, sono più presenti e cambiano i valori ideali del dispositivo, non viene realmente mostrato.

C’è da dire, però, che è tutto relativo al tipo di lavoro che svolgerà l’NVMe. Solitamente, in casi di utilizzo medio da parte dei consumatori, come può essere quello di un gamer, ma anche quello, ad esempio, di un videomaker non professionista, non si va a beneficiare di quelle tecniche, e quindi si vedranno realmente solo quelle prestazioni ideali, così come può accadere durante l’uso del dispositivo in fase di trasferimento file di dimensioni abbastanza sufficienti da non saturare la cache dell’NVMe.

Ecco un esempio reale con un test effettuato con CrystalDiskMark:

Benchmark CrystalDiskMark WD SN850X su AMD Ryzen 5 7600x

Il benchmark in questione mostra dati abbastanza eloquenti. Intanto parliamo di un test effettuato su un WD SN850X affiancato da una CPU AMD Ryzen 5 7600x, con disco pieno al 62% e in uso da Novembre 2023. I valori sulla sinistra mostrano i relativi parametri per i test in lettura e scrittura.

Premessa: ogni file è formato da “blocchi”, che sono le parti più grandi che vengono spostate in un’operazione di I/O. La cosa importante da sapere è che maggiore è la dimensione del blocco, maggiore sarà la velocità di trasferimento.

Nello specifico, il primo in alto, “SEQ1M“, indica il valore di lettura e scrittura sequenziale di un blocco di 1MiB.

Q8“, invece, sta ad indicare la profondità della coda, ovvero il numero di code che gestiscono le richieste di I/O in un dato momento. Più code sono aperte per trasferire i dati, più potenziale ci sarà per aumentare le velocità di trasferimento.

Li possiamo paragonare alla mole di lavoro da eseguire da parte di un singolo lavoratore rispetto a quello che può essere eseguito da più lavoratori, 8 come nel caso specifico. Il lavoro verrà eseguito più velocemente da un valore con una coda più lunga, chiaramente. Questo valore può fare la differenza se elevato, il che comporta un aumento repentino della velocità di trasferimento dati.

T1“, infine, sta ad indicare il numero di thread che vengono eseguiti all’interno della CPU, necessari per l’operazione di trasferimento dati. Le CPU possono avere più Core e più Thread, e più thread ci sono, più facile sarà lavorare su più cose contemporaneamente.

7 di questi 8 test, infatti, vengono eseguiti su un solo thread, che è solitamente sufficiente per le più comuni operazioni, mentre in quello di 16 thread, il terzo, viene sfruttato al meglio il processore. Questo accade perché, dato che viene associato ad un test in cui si cerca di mostrare come lavorerebbe un disco su dati casuali in blocchi da 4k, più lenti da processare (come vediamo anche nell’ultimo test, ndr), l’aumento del numero di thread velocizza di svariati ordini di grandezza tutta l’operazione di trasferimento dati e l’IOPS.

Quindi, riassumendo:

  1. Nel primo test, si cerca di spostare un blocco sequenziale di 1MiB su una profondità di coda di 8 e su un singolo thread;
  2. Nel secondo test, si cerca di spostare un blocco sequenziale di 128KiB su una profondità di coda di 32 e su un singolo thread;
  3. Nel terzo test, si cerca di spostare un blocco random di 4KiB su una profondità di coda di 32 su 16 thread;
  4. Nel quarto test, si cerca di spostare un blocco random di 4KiB su una profondità di coda di 1 e su un singolo thread.

Possiamo subito notare delle differenze. Tra i test 3 e 4, all’aumento del numero di thread e di code, i blocchi random di 4KiB vengono spostati molto più velocemente, mentre tra i test 1 e 2, l’abbassamento della dimensione del blocco sequenziale rallenta tutti valori.

Però, nel secondo caso l’abbassamento di prestazioni non è notevole in quanto la tecnologia di controller, dram e memorie dell’SN850x riesce a compensare bene il cambiamento di parametri, cosa che non può fare ugualmente nel caso dei blocchi random, che sono sempre più difficili da processare rispetto a quelli sequenziali.

CrystalDiskMark permette di personalizzare i parametri dei test e, quindi, di effettuare tutte le osservazioni del caso rispetto ai carichi di lavoro più disparati.

Quindi, nel caso lavoriate molto su file di piccole dimensioni, è bene tenere a mente di acquistare un NVMe dotato di un controller in grado di avere buoni valori anche nei test Random 4KiB su pochi thread, in grado, poi, di scalare bene insieme ai thread della CPU (e anche in base al software di trasferimento dati in uso, come ad esempio TeraCopy al posto di Esplora File su Windows, ndr).

Diversamente, un buon dispositivo in grado di spingere buoni numeri in lettura e scrittura di dati sequenziali è una scelta che va a rispondere bene ai casi d’uso più generalisti.

SMART e Garanzia

L’altro aspetto fondamentale da tenere a mente è lo SMART, acronimo di Self-Monitoring, Analysis, and Reporting Technology. Parliamo di un metodo per tenere traccia dello stato di salute dei dispositivi di archiviazione.

Report CrystalDiskInfo WD SN850X

È possibile monitorare i dati SMART grazie a software come CrystalDiskInfo, che permettono di visualizzare tutti i parametri del dispositivo e anche l’ammontare dei dati scritti, che possiamo utilizzare per controllare se siamo arrivati ai famosi TBW di picco, valore che viene usato all’interno della garanzia del disco.

Per TBW indichiamo i “Total Byte Written” (o anche “TeraBytes Written“), ovvero i (tera)byte totali scritti sul disco. Insieme alla durata in anni della garanzia, vanno a delimitare i parametri entro i quali si può esercitare la garanzia sul prodotto.

Anche se c’è da dire che, solitamente, il TBW attuale dei dispositivi in commercio è molto più alto di quanto si possa mai scrivere sulle celle all’interno del periodo di garanzia, specialmente nel caso di un utilizzo medio, e questo accade per via del continuo miglioramento delle memorie NAND flash.

Un altro dato, invece, che ci può venire incontro per stabilire la bontà di un disco e il DWPD, ovvero il Drive Writes per Day, cioè l’ammontare di quante volte volte è possibile scrivere l’intero disco al giorno, e si ricava dividendo il TBW per il prodotto tra i giorni dell’anno, gli anni d’uso e la capacità in TB.

Ad esempio, nel caso del WD SN850X da 1TB, si ha una garanzia di 5 anni per un totale di 600TBW. Pertanto, il DPWD sarà di 600 / (365 * 5 * 1) = 0,32, quindi, nei termini di garanzia, si potrà scrivere un terzo del disco al giorno.

Questo dato vi fa capire se in base alle vostre esigenze un disco può fare al vostro caso o meno. Nel caso specifico, questo disco è più che sufficiente per un uso medio, perché è difficile fare 320GB di scritture per giorno a meno che non si utilizzi almeno in quel modo il disco.

Chiaramente, dischi di fascia alta di grandi capacità, prosumer o per data center hanno valori in TBW e DPWD molto più alti, ma questo influenza di molto anche il prezzo.

Temperature

Corsair MP600 Pro XT

Corsair MP600 Pro XT con dissipatore dedicato

Gli NVMe non lavorano bene ad alte temperature. Solitamente, i controller iniziano ad andare in throttling una volta superati i 70°C, mentre le celle, nonostante lavorino bene in fase di programmazione/scrittura, tendono a ritenere meglio i dati quando fredde.

Quindi si deve raggiungere un buon equilibrio che permetta al disco di lavorare in maniera efficiente. Questo è possibile o con un PC dal buon airflow, come visto anche in questo nostro articolo, o dotando l’NVMe di un dissipatore dedicato, come nel caso del Corsair MP600 PRO XT mostrato in alto.

Gigabyte B650 Aorus Elite AX

Notare i corpi dissipanti per gli NVMe della Gigabyte B650 Aorus Elite AX: uno sopra il primo slot PCIe x16 e i due sottostanti. I corpi dissipanti sono molto importanti e tengono a bada anche gli NVMe più caldi

Molti modelli di schede madri, infatti, montano su almeno 1 slot M.2 con dissipatore incluso, in modo da posizionarlo sopra l’NVMe una volta richiuso. È una soluzione molto comoda perché la scheda madre permette di utilizzare una buona quantità, anche generosa, di massa dissipante che andrà a raffreddare a dovere l’NVMe.

Corsair MP700 PRO

Corsair MP700 Pro con heatsink attivo

La dissipazione, infatti, è diventata cruciale ora più che mai con l’introduzione degli NVMe 2.0 su PCIe 5.0 x4. Questi dispositivi scaldano molto e hanno quasi sempre bisogno di un sistema dissipante, almeno passivo. Non a caso, specialmente per soluzioni High-End, si sono dovute sviluppare delle contromisure abbastanza notevoli, come nel caso della versione con heatsink attivo del Corsair MP700 Pro (disponibile anche in versione normale da dissipare con soluzioni di terze parti o con il sistema di dissipazione della mobo).

Intercompatibilità PCIe

Un’altra cosa importante da sapere è che gli NVMe, essendo dei dispositivi PCIe che lavorano su più linee di bus dati, devono sottostare a questo standard e devono seguire la regola del numero di linee fisiche ed elettriche disponibili sullo slot e, soprattutto, rispettare lo standard interno di comunicazione. Pertanto, se mai vi venisse voglia di far girare, ad esempio, un NVMe PCIe 3.0 x4 in uno slot PCIe 4.0 x2, il dispositivo girerà al massimo a PCIe 3.0 x2!

Quindi tenete bene a mente sia le linee supportate di base dall’NVMe, sia quelle a disposizione nella build e soprattutto quelle dello slot in cui lo andrete ad inserire. Per avere questo dato è opportuno fare sempre riferimento al manuale della scheda madre.

Asrock B650 PG Lightning

Facendo un esempio pratico, la AsRock B650 PG Lightning mostrata sopra ha 3 slot M.2 per SSD NVMe, di cui uno Gen5 x4, uno Gen4 x4 e uno Gen4 x2 (quello più in basso sotto all’ultimo slot PCIe). Montando, quindi, nell’ultimo slot un classico Samsung 970 Evo Plus, il quale è un SSD NVMe PCIe 3.0 x4, nonostante lo slot sia un PCIe 4.0, lo stesso andrà al massimo a PCIe 3.0 x2! Quindi ricordiamoci, come si dice nel settore, “le linee sono le linee” 🙂

Overprovisioning

Nell’ottica di mantenere stabili nel tempo le performance degli SSD, i produttori sfruttano la tecnica dell’overprovisioning.

Per overprovisioning, si intende quella tecnica secondo la quale il produttore, a livello di programmazione del firmware degli SSD, alloca una parte di spazio del disco stesso a questa pratica. Lo spazio relegato all’overprovisioning non è accessibile all’utente ed è invisibile anche al Sistema Operativo.

Ma a cosa serve nella pratica questo spazio riservato? Prima di rispondere, però, dobbiamo capire come funziona una memoria NAND nello specifico, specialmente nelle sue operazioni di lettura e scrittura.

Poniamo di voler leggere o cancellare dati dalla memoria NAND. L’operazione di lettura viene fatta sulle cosiddette “pagine“, questo perché ogni matrice della memoria è costituita da blocchi che le contengono. Il problema si genera quando bisogna cancellarne il contenuto perché quest’operazione, invece, può essere fatta solo a livello di blocco.

Per via di come è strutturata la memoria NAND, quando la pagina deve essere alterata in qualsiasi modo (modifica o cancellazione) da una pagina già programmata in un blocco, tutto lo stesso, insieme alle pagine, deve essere prima letto in una memoria temporanea e poi cancellato prima di programmare i nuovi contenuti nello stesso indirizzo di allocazione del blocco.

È possibile programmarne direttamente il contenuto, senza dover mettere in atto tutte queste operazioni, solo quando la pagina è già vuota. Quindi riservare una buona quantità di blocchi vuoti, appunto, con l’overprovisioning, garantisce uno snellimento delle operazioni da parte del controller e una minore usura della memoria fisica, anche per via dei principi spiegati in precedenza nella parte dedicata alle Celle.

Più spazio riservato all’overprovisioning abbiamo, più longevità possiamo assumere di poter avere sul disco, anche se va un po’ a discapito della capacità totale. Non a caso ci sono sostanziali differenze tra i valori di overprovisioning tra le varie fasce di prodotti: un disco riservato ad un mercato enterprise, ad esempio, avrà una quota di overprovisioning sempre più alta di un modello consumer, e così via.

Ogni produttore alloca una % di capienza del disco arbitraria per l’overprovisioning, anche se alcuni brand, e su alcune categorie ben specifiche di dischi, permette un’allocazione dinamica e personalizzabile della quota dedicata all’overprovisioning.

Semplificando ulteriormente, la partizione dedicata all’overprovisioning viene usata dal controller dell’SSD come area temporanea che serve a gestire il recupero delle pagine e dei blocchi, i quali vengono aggiunti alla capacità totale dell’overprovisioning per consentire l’esecuzione delle operazioni in scrittura e massimizzare le prestazioni quando ci sono dei picchi di lavoro particolarmente elevati.

Queste operazioni sono anche eseguite dalla cosiddetta funzione di garbage collection del controller dell’SSD, ma sono completamente indipendenti dal Sistema Operativo.

Volendo fare un esempio pratico, la capacità di un SSD NVMe potrebbe essere rilevata dal sistema come di 500 Gigabyte (GB), ma la capacità effettiva potrebbe essere di 500 Gibibyte (GiB). Ogni GiB contiene 73.741.824byte in più rispetto ad un GB, e questo si traduce in approssimativamente il 7,37% di capacità in più. Quel 7,37% viene riservato all’overprovisioning e non farà parte della capacità totale disponibile per il PC, il quale non la vedrà affatto.

Infatti, in questo caso, il PC potrà utilizzare solo ed unicamente 500GB (oppure 465,7GiB, che sarà la capacità reale del disco rilevata, ad esempio, da Windows, ndr). Per calcolare lo spazio di overprovisioning, vi basta detrarre lo spazio usabile sul disco dalla sua capacità fisica totale e dividere il risultato nuovamente per lo spazio usabile sul disco, dopodiché dovrete moltiplicarlo per 100. Il risultato sarà da intendersi in %.

Quindi non vi preoccupate di piccole discrepanze in tal senso una volta installato l’NVMe: è il disco che userà quell’area per assicurare una performance quanto più uniforme possibile durante tutto l’arco del suo funzionamento.

Tier List

È arrivato il momento di mettere i cosiddetti “puntini sulle i”. Abbiamo capito cosa sono e come sono fatti gli SSD NVMe, abbiamo visto anche i controller e le specifiche che ne delineano le prestazioni e abbiamo anche iniziato a capire quali modelli in particolare cadono in alcune categorie, ma facciamo chiarezza.

Dividerò i dischi per le stesse categorie che prima hanno delineato i controller, creando una sorta di Tier List per gli SSD NVMe per i modelli più conosciuti e venduti sul mercato, inclusi alcuni outsider meritevoli di menzione. Quindi avremo i modelli Entry-Level, quelli Mid-Range e, infine, i Top Tier. I Top Tier, a loro volta, saranno divisi in PCIe 4.0 e PCIe 5.0, i quali, dato il balzo di velocità considerevole rispetto ai primi, creano una vera e propria categoria a parte.

Tutte le categorie avranno una separazione dei modelli in DRAM e DRAM-Less e saranno filtrabili e ricercabili in una comoda tabella che riporterà Brand e Modello, Interfaccia, Controller, Metodo di Caching, Velocità in Lettura e Scrittura sequenziali e Categoria.

Quindi, se stiamo cercando, ad esempio, un NVMe Top Tier Gen4, vi basterà scriverlo così di getto “top tier gen4” nella casella alla destra della voce “Cerca” e vi appariranno i risultati desiderato. Allo stesso tempo è possibile concatenare anche la marca o il modello, cercando, ad esempio “samsung top tier“, o anche un modello dal controller particolare, cercando “phison” o “innogrit“, ecc.

Bene, iniziamo!

BrandModelloInterfacciaControllerDRAMHMBVelocitàCategoria
AcerFA100Gen3Innogrit IG5216No3300/2700Entry-Level
AcerGM3500Gen3SMI SM2262ENNo3400/3000Mid-Range
AcerGM7000Gen4InnoGrit IG5236No7400/6400Top Tier
AcerGM7Gen4Maxio MAP1602No7400/7300Mid-Range
ADATASX6000 LiteGen3Realtek RTS5763DLNo1700/1100Entry-Level
ADATASwordfishGen3Realtek RTS5763DLNo1800/1200Entry-Level
ADATASX7000Gen3SMI SM2260No1800/850Entry-Level
ADATASX6000 ProGen3Realtek RTS5763DLNo2100/1500Entry-Level
ADATALegend 710Gen3Realtek RTS5766DLNo2400/1800Entry-Level
ADATAS20GGen3Realtek RTS5763DLNo2500/1800Entry-Level
ADATALegend 740Gen3Realtek RTS5766DLNo2500/2000Entry-Level
ADATAFalconGen3Realtek RTS5762DLNo3100/1500Entry-Level
ADATASX8200Gen3SMI SM2262No3200/1700Mid-Range
ADATALegend 750Gen3Maxio MAP1202No3500/3000Mid-Range
ADATAS40GGen3Realtek RTS5762No3500/3000Mid-Range
ADATASX8100Gen3Realtek RTS5762No3500/3000Mid-Range
ADATASX8200 ProGen3SMI SM2262ENNo3500/3000Mid-Range
ADATALegend 800Gen4SMI SM2267XTNo3500/2800Entry-Level
ADATAS50 LiteGen4SMI SM2267No3900/3200Mid-Range
ADATALegend 850 LiteGen4SMI SM2269XTNo5000/4200Mid-Range
ADATAS50Gen4Phison E16No5000/4400Mid-Range
ADATAATOM 50Gen4InnoGrit IG5220No5000/4500Mid-Range
ADATALegend 840Gen4InnoGrit IG5220No5000/4500Mid-Range
ADATALegend 850Gen4SMI SM2269XTNo5000/4500Mid-Range
ADATALegend 900Gen4Maxio MAP1602No7000/5400Mid-Range
ADATAS70 BladeGen4Innogrit IG5236No7400/6400Top Tier
ADATALegend 960 MaxGen4SMI SM2264No7400/6800Top Tier
ADATAPremiumGen4InnoGrit IG5236No7400/6800Top Tier
ADATALegend 970Gen5Phison E26No10000/10000Top Tier
AddlinkS68Gen3Phison E13TNo2500/2100Entry-Level
AddlinkX70 RGBGen3Phison E12SNo3400/2500Mid-Range
AddlinkS70Gen3Phison E12SNo3400/3000Mid-Range
AddlinkS92Gen4Phison E16No4900/3600Mid-Range
AddlinkA93Gen4Maxio MAP1602No7400/6500Top Tier
AddlinkA95Gen4Phison E18?7400/7000Top Tier
ApacerAS2280P4UGen3Phison E12SNo3500/3000Mid-Range
ApacerAS2280P4U ProGen3Phison E12SNo3500/3000Mid-Range
ApacerAS2280Q4Gen4Phison E16No5000/4400Mid-Range
ApacerAS2280Q4UGen4Phison E18No7400/7000Top Tier
ASUSStrix SQ7Gen4Phison E18No7000/6000Top Tier
BiostarM700Gen3SMI SM2263XTNo2000/1600Entry-Level
CorsairMP400Gen3Phison E12SNo3400/3000Mid-Range
CorsairMP510Gen3Phison E12SNo3480/3000Mid-Range
CorsairMP600 CORE MINIGen4Phison E21TNo4600/3900Entry-Level
CorsairMP600 GSGen4Phison E21TNo4800/3900Entry-Level
CorsairMP600 MiniGen4Phison E21TNo4800/4800Mid-Range
CorsairMP600 COREGen4Phison E16No4950/3950Mid-Range
CorsairMP600Gen4Phison E16No4950/4250Mid-Range
CorsairMP600 Core XTGen4Phison E21TNo5000/4400Entry-Level
CorsairMP600 MicroGen4Phison E21TNo5100/4300Entry-Level
CorsairMP600 EliteGen4Phison E27TNo7000/6500Mid-Range
CorsairMP600 PRO NHGen4Phison E18No7000/6500Top Tier
CorsairMP600 PROGen4Phison E18No7000/6850Top Tier
CorsairMP600 Pro Hydro XGen4Phison E18No7000/6850Top Tier
CorsairMP600 Pro LPXGen4Phison E18No7100/6800Top Tier
CorsairMP600 PRO XT Hydro XGen4Phison E18No7100/6800Top Tier
CorsairMP600 PRO XTGen4Phison E18No7300/6900Top Tier
CorsairMP700Gen5Phison E26No10000/9500Top Tier
CorsairMP700 PROGen5Phison E26No12400/11800Top Tier
CrucialP1Gen3SMI SM2263No2000/1700Entry-Level
CrucialP2Gen3Phison E13TNo2400/1900Entry-Level
CrucialP5Gen3Micron DM01B2No3400/3000Mid-Range
CrucialP3Gen3Phison E21TNo3500/3000Entry-Level
CrucialP3 PlusGen4Phison E21TNo5000/4200Entry-Level
CrucialP5 PlusGen4Micron DM02A1No6600/5000Top Tier
CrucialT500Gen4Phison E25No7400/7000Top Tier
CrucialT700Gen5Phison E26No12400/11800Top Tier
CrucialT705Gen5Phison E26No14500/12700Top Tier
FanxiangS880Gen4Maxio MAP1602NoSi7300/5600Mid-Range
FanxiangS770Gen4Innogrit IG5236SiNo7400/6900Top Tier
GigabyteAorusGen3Phison E12SNo3480/2000Mid-Range
GigabyteM30Gen3SMI SM2262ENNo3500/3000Mid-Range
GigabyteGen4 AorusGen4Phison E16No5000/4400Mid-Range
GigabyteGen4 Aorus 5000EGen4Phison E21TNo5000/4600Mid-Range
GigabyteGen4 Aorus v2/PremiumGen4Phison E18No7000/6850Top Tier
GigabyteGen4 Aorus 7300Gen4Phison E18No7300/6850Top Tier
GigabyteGen5 Aorus 12000Gen5Phison E26No12000/12000Top Tier
GigabyteGen5 Aorus 10000Gen5Phison E26No9500/8500Top Tier
GoodramPX500Gen3SMI SM2263XTNo2050/1650Entry-Level
GoodramIRDM Ultimate XGen4Phison E16No5000/4500Mid-Range
GoodramIRDM ProGen4Phison E18No7000/6850Top Tier
HPEX900 ProGen3SMI SM2263No2095/1965Entry-Level
HPEX900Gen3SMI SM2263XTNo2100/1500Entry-Level
HPEX900 PlusGen3Innogrit IG5216No3300/2700Entry-Level
HPFX900Gen4InnoGrit IG5220No5000/4800Mid-Range
HPFX900 ProGen4InnoGrit IG5236No7400/6700Top Tier
Intel660pGen3SMI SM2263No1800/1800Entry-Level
Intel665pGen3SMI SM2263No2000/2000Entry-Level
Intel760pGen3SMI SM2262No3230/1625Mid-Range
Intel670pGen3SMI SM2265No3500/2700Entry-Level
KingSpecNXGen3Maxio MAP1202No3400/3100Entry-Level
KingspecFXGen4TenaFE RC2200NoSi4800/4500Mid-Range
KingstonNV1Gen3SMI SM2263XTNo2100/1700Entry-Level
KingstonA2000Gen3SMI SM2263No2200/2000Entry-Level
KingstonKC2000Gen3SMI SM2262ENNo3200/2200Mid-Range
KingstonKC2500Gen3SMI SM2262ENNo3500/2900Mid-Range
KingstonNV2Gen4Phison E21TNo3500/2800Entry-Level
KingstonKC3000Gen4Phison E18No7000/7000Top Tier
KingstonFury RenegadeGen4Phison E18No7300/7000Top Tier
KioxiaExceriaGen3Phison E12CNo1700/1600Entry-Level
KioxiaExceria PlusGen3Phison E12SNo3400/3200Mid-Range
KioxiaExceria Plus G3Gen4Phison E21TNo5000/3900Mid-Range
KioxiaExceria ProGen4Phison E18No7300/6400Top Tier
LexarNM610Gen3SMI SM2263XTNo2100/1600Entry-Level
LexarNM610 ProGen3Maxio MAP1202No3300/2600Entry-Level
LexarNM620Gen3Innogrit IG5216No3300/3000Entry-Level
LexarNM710Gen4Maxio MAP1602No5000/4500Mid-Range
LexarPLAY 2230Gen4SMI SM2269XTNo5200/4700Mid-Range
LexarNM760Gen4SMI SM2269XTNo5300/4500Mid-Range
LexarNQ790Gen4Maxio MAP1602No7000/6000Mid-Range
LexarNM800PROGen4InnoGrit IG5236No7400/5800Top Tier
LexarNM790Gen4Maxio MAP1602No7400/6500Top Tier
LexarNM1090Gen5Qunlian E26No12400/11000Top Tier
MSIM371Gen3Phison E13TNo2000/1800Entry-Level
MSIM390Gen3Phison E15TNo3300/3000Entry-Level
MSIM450Gen4Phison E19TNo3600/3000Entry-Level
MSIM460Gen4Phison E21TSINo5000/4500Mid-Range
MSIM461Gen4Phison E21TNo5000/4200Mid-Range
MSIM470Gen4Phison E16No5000/4400Mid-Range
MSIM480Gen4Phison E18No7000/6850Top Tier
MSIM482Gen4Phison E27TNo7300/6400Mid-Range
MSIM480 PROGen4Phison E18No7400/7000Top Tier
MSIM570Gen5Phison E26No10000/10000Top Tier
MSIM570 ProGen5Phison E26No12400/10000Top Tier
MushkinHelix-LGen3SMI SM2263XTNo2110/1700Entry-Level
MushkinPilotGen3SMI SM2262No2710/1775Mid-Range
MushkinTempestGen3InnoGrit IG5216No3300/2900Entry-Level
MushkinAlphaGen3Phison E12SNo3300/3000Mid-Range
MushkinPilot-EGen3SMI SM2262ENNo3500/3100Mid-Range
MushkinVortex LXGen4Innogrit IG5220No4985/4775Mid-Range
MushkinGAMMAGen4Phison E18No7175/6800Top Tier
MushkinRedline VortexGen4Innogrit IG5236No7415/6800Top Tier
NetacNV5000Gen4Phison E16No5000/4400Mid-Range
NetacNV7000Gen4Phison E18No7200/6850Top Tier
NextorageNEM-PAGen4Phison E18No7000/6850Top Tier
PatriotP300Gen3Phison E13TNo2100/1650Entry-Level
PatriotP310Gen3Phison E13TNo2100/1800Entry-Level
PatriotViper VPR100Gen3Phison E12SNo3300/2900Mid-Range
PatriotViper VPN110Gen3Phison E12SNo3300/3000Mid-Range
PatriotViper VPN100Gen3Phison E12SNo3400/3000Mid-Range
PatriotViper VP4100Gen4Phison E16No4800/4000Mid-Range
PatriotViper VPR400Gen4InnoGrit IG5220No5000/4600Mid-Range
PatriotP400Gen4InnoGrit IG5220No5000/4800Mid-Range
PatriotViper VP4300Gen4InnoGrit IG5236No7400/6800Top Tier
PioneerAPS-SE20GGen3Phison E12SNo3400/3000Mid-Range
PNYCS1030Gen3Phison E13TNo2100/1900Entry-Level
PNYCS2230Gen3Maxio MAP1202No3300/2600Entry-Level
PNYCS2130Gen3Phison E12SNo3500/3000Mid-Range
PNYCS3030Gen3Phison E12SNo3500/3100Mid-Range
PNYCS2140Gen4Phison E19TNo3600/3200Entry-Level
PNYCS4040Gen4Phison E16No4800/4000Mid-Range
PNYCS2241Gen4Phison E21TNo5000/4200Mid-Range
PNYCS3040Gen4Phison E16No5600/4300Mid-Range
PNYCS3140Gen4Phison E18No7500/6850Top Tier
PNYCS3150Gen5Phison E26No12000/11000Top Tier
SabrentRocket 2242Gen3Phison E13TNo2500/2100Entry-Level
SabrentRocket QGen3Phison E12SNo3300/3000Mid-Range
SabrentRocketGen3Phison E12SNo3400/3000Mid-Range
SabrentRocket 2230Gen4Phison E21TNo4750/4300Mid-Range
SabrentRocket Q4Gen4Phison E16No4900/3500Mid-Range
SabrentRocket 4.0Gen4Phison E16No5000/4400Mid-Range
SabrentRocket 4 PlusGen4Phison E18No7000/6850Top Tier
SabrentRocket 4 Plus-GGen4Phison E18No7000/6850Top Tier
SabrentRocket 4 Plus (8TB)Gen4Phison E18No7400/6600Top Tier
SabrentRocket X5Gen5Phison E26No12000/11800Top Tier
Samsung960 EVOGen3Samsung PolarisNo3200/1900Mid-Range
Samsung960 ProGen3Samsung PolarisNo3500/2100Mid-Range
Samsung970 EVOGen3Samsung PhoenixNo3500/2500Mid-Range
Samsung970 ProGen3Samsung PhoenixNo3500/2700Mid-Range
Samsung980Gen3Samsung PabloNo3500/3000Entry-Level
Samsung970 EVO PlusGen3Samsung PhoenixNo3500/3300Mid-Range
Samsung990 EVOGen4Samsung PiccoloNo5000/4200Mid-Range
Samsung980 ProGen4Samsung ElpisNo7000/5000Top Tier
Samsung990 ProGen4Samsung PascalNo7450/6900Top Tier
SanDiskExtreme ProGen3WD ProprietaryNo3400/2800Top Tier
SeagateBarraCuda Q5Gen3Phison E13TNo2400/1800Entry-Level
SeagateBarraCuda 510Gen3Phison E12SNo3400/2180Mid-Range
SeagateFireCuda 510Gen3Phison E12SNo3450/3200Mid-Range
SeagateFireCuda 520Gen4Phison E16No5500/4400Mid-Range
SeagateFireCuda 530Gen4Phison E18No7300/6900Top Tier
SeagateFireCuda 540Gen5Phison E26No10000/10000Top Tier
Silicon PowerP34A60Gen3SM2263XTNo2200/1600Entry-Level
Silicon PowerP34A80Gen3Phison E12SNo3200/3000Mid-Range
Silicon PowerUD70Gen3Phison E12SNo3400/3000Mid-Range
Silicon PowerUD80Gen3Innogrit IG5216No3400/3000Entry-Level
Silicon PowerXD80Gen3Phison E12SNo3400/3000Mid-Range
Silicon PowerUD85Gen4Phison E19TNo3600/2800Entry-Level
Silicon PowerUD90Gen4Phison E21TNo4800/4200Mid-Range
Silicon PowerUD90 2230Gen4Phison E21TNo5000/3200Mid-Range
Silicon PowerUS70Gen4Phison E16No5000/4400Mid-Range
Silicon PowerUS75Gen4Maxio MAP1602No7000/6500Mid-Range
Silicon PowerXS70Gen4Phison E18No7300/6800Top Tier
SK HynixGold P31Gen3Cepheus IINo3500/3200Mid-Range
SK HynixPlatinum P41Gen4AriesNo7000/6500Top Tier
SolidigmP41 PlusGen4SMI SM2269XTNo4125/3325Entry-Level
SolidigmP44 ProGen4AriesNo7000/6500Top Tier
TeamMP33Gen3Phison E13TNo1800/1500Entry-Level
TeamMP33 ProGen3SMI SM2263XTNo2100/1700Entry-Level
TeamT-Create ClassicGen3Realtek RTS5763DLNo2100/1700Entry-Level
TeamMP33QGen3SMI SM2263XTNo2500/2100Entry-Level
TeamT-Create ExpertGen3SMI SM2262ENNo3400/3000Top Tier
TeamZ340Gen3SMI SM2262ENNo3400/3000Mid-Range
TeamZ44LGen4Phison E19TNo3500/3000Entry-Level
TeamCardea Zero Z440Gen4Phison E16No5000/4400Mid-Range
TeamT-Create ClassicGen4Phison E16No5000/4400Mid-Range
TeamZ440Gen4Phison E16No5000/4400Mid-Range
TeamMP44LGen4Phison E21TNo5000/4500Mid-Range
TeamCardea A440Gen4Phison E18No7000/6900Top Tier
TeamG70Gen4InnoGrit IG5236No7400/6800Top Tier
TeamCardea A440 ProGen4Phison E18No7400/7000Top Tier
TeamMP44Gen4Phison E18No7400/7000Mid-Range
TeamG70 PROGen4InnoGrit IG5236No7400/6800Top Tier
TeamZ540Gen5Phison E26No12000/10000Top Tier
TeamZ54AGen5InnoGrit IG5666No14000/11000Top Tier
TeamGE ProGen5InnoGrit IG5666No14000/14000Top Tier
ToshibaRD500Gen3Phison E12SNo3400/3200Mid-Range
TranscendSSD 110SGen3SMI SM2263XTNo1700/1500Entry-Level
TranscendMTE400SGen3SMI SM2263XTVNo2000/1700Entry-Level
TranscendSSD 220SGen3SMI SM2262ENNo3300/2800Mid-Range
TranscendSSD 250SGen4SMI SM2264No7500/6700Top Tier
VerbatimVi3000Gen3Phison E13TNo3100/2900Entry-Level
VerbatimVi5000Gen4N/DSiNo5000/4500Mid-Range
VerbatimVi7000GGen4InnoGrit IG5236SiNo7100/6700Top Tier
WDSN350Gen3WD ProprietaryNo2400/1900Entry-Level
WDSN550Gen3WD ProprietaryNo2400/1950Entry-Level
WDSN750Gen3WD ProprietaryNo3470/3000Mid-Range
WDSN570Gen3WD ProprietaryNo3500/3000Entry-Level
WDSN850PGen4WD ProprietaryNo7300/6300Top Tier
WDSN750 SEGen4Phison E19TNo3600/2830Entry-Level
WDSN580Gen4WD ProprietaryNo4150/4150Entry-Level
WDSN770Gen4WD ProprietaryNo5150/4900Mid-Range
WDSN850Gen4WD ProprietaryNo7000/5300Top Tier
WDSN850XGen4WD ProprietaryNo7300/6000Top Tier

Conclusioni

Samsung NVME SSD con dissipatore installato su una scheda madre

Spero che le informazioni riportate qui siano state chiare e dettagliate e che vi abbiano fatto capire l’importanza delle specifiche tecniche degli NVMe.

La scelta che può essere fatta in fase d’acquisto spero non sarà più relegata ad un solo brand o ad una singola esperienza, potendosi basare su dati oggettivi che vi possono dar modo di poter prendere una decisione più consapevole.

Al giorno d’oggi, infatti, specialmente con hardware moderni e da qualche anno a questa parte, gli NVMe Gen4 stanno padroneggiando letteralmente il mercato, e anche a ragione, direi, date le performance in gioco che sono, a mio avviso, già altissime senza scomodare i nuovi e velocissimi Gen5.

Il consiglio di Assemblo Computer rimane quello di leggere e imparare a riconoscere ciò che fa più al caso vostro perché i casi d’uso sono innumerevoli, ma se volete una raccomandazione in linea generale, questa può essere la seguente: associate sempre un buon NVMe con DRAM dedicato al sistema ad un NVMe DRAM-Less come archiviazione per contenere i costi e ottimizzare la spesa, perché nell’uso quotidiano non noterete differenze sostanziali.

Se si è su budget ristretto, invece, anche un singolo DRAM-Less di buona qualità può essere sufficiente, mentre su fasce alte, allora, fintanto che ci siete, NVMe con DRAM su tutto senza tanti problemi 😉

E con questo è tutto, ragazzi. Vi aspetto nei commenti e sui nostri canali Social per qualsiasi dubbio e chiarimento. Un saluto dal vostro Nando di Assemblo Computer 🖖


Tutti i dati relativi alle specifiche tecniche e alle velocità dei singoli dispositivi, al di là delle conoscenze personali, sono stati raccolti consultando le informazioni, le recensioni e le schede prodotto dalle seguenti fonti, nonché dai siti dei singoli produttori:

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1 anno fa

[…] ulteriormente il prezzo finale optando per un NVME DRAM-Less come quelli che potete trovare nella Tier List dell’articolo “NVME: facciamo chiarezza – Tier List e Specifiche [2024]&#822…, un alimentatore 80Plus Bronze al posto di un 80Plus Gold, come, ad esempio, i nuovi PL-D di […]

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1 anno fa

[…] inoltre, di un Kingston KC3000, un NVME Gen4 Top Tier con DRAM integrata (come indicato anche nella Tier List dell’articolo “NVME: facciamo chiarezza – Tier List e Specifiche [2024]”, ndr), per prestazioni sempre di alto profilo e abbastanza spazioso da non dover creare […]

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1 anno fa

[…] visto nella Tier List dell’articolo “NVME: facciamo chiarezza – Tier List e Specifiche [2024]“, si tratta di un SSD NVMe su PCIe 4.0 ad alte prestazioni con DRAM basato sul controller […]

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1 anno fa

[…] disco di sistema sia veloce che capiente come l’SK Hynix Platinum P41 da 2TB. Si tratta di un Top Tier di tipo Gen4, con DRAM, che permette valori di lettura/scrittura sequenziali di 7/6,5 GB/s e che è dotato di […]

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1 anno fa

[…] la build un NVME Gen4 Entry Level come il Kingston NV2 1 TB, un DRAM-Less dalle discrete performance, 16GB di RAM DDR4 della TeamGroup e un case molto recente di Enermax, […]

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11 mesi fa

[…] nel segmento di mercato dei modelli DRAM-Less, categoria già affrontata nell’articolo “NVME: facciamo chiarezza – Tier List e Specifiche [2024]“, e nello specifico tra quelli ad alte […]

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